Corpi dilaniati nella scultura di Placido Cali'
Dalla terra povera, col gesto veloce della mano e la guida sicura dell'intelligenza creativa, nascono i corpi della scultura di Placido Cali'. Corpi contrassegnati dal dolore, forme tragicamente piegate dai soprusi e dalle angherie, uomini vittime dell'ingiustizia, madri colpite dal fuoco della violenza. Nelle opere recenti il tema della vita recisa, stroncata nell'eta' in cui fiorisce il germoglio, sembra essere l'argomento piu' forte ed infatti ai corpi lacerati, dilaniati in mille brandelli, si aggiunge anche il Cristo appeso alla croce dell'ignoranza, offeso dall'odio, beffeggiato e deriso come un ladro, pendente come un trofeo di carne innalzato da cacciatori di bestie. Nelle profondita' della materia, nei chiaroscuri forti, le forme di Placido Cali' portano i segni di un'azione decisa, rivolta a plasmare, a dare volume e consistenza all'idea. le masse avvolgono con energia strutture umane e piegano la materia cercando la luce. Nei volti, l'espressione triste cerca la pieta' di uno sguardo, l'affetto di una carezza. La materia ora ruvida e gonfia, ora scagliosa e frammentata, sembra percorsa da un grido lacerante, da un ultimo lamento: "eli, eli', lema' sabactani". E' una storia antica che si ripete, oggi nelle stanze dell'opulenza dove l'amore sconfitto e' stata scalsata dall'ingordigia, dall'egoismo, dall'indifferenza.
Paolo Giansiracusa 03 -12-1999
ordinario di storia dell'arte dell'academia di catania e membro del consiglio generale dei beni culturali e ambientali di palermo.
Questo giovane artista si distingue per una ricerca poetico-plastica in maniera, diremo, almeno nel fare tecnico, sperimentale nella direzione di una rivisitata classicita'. Il suo unico percorso poetico muove verso una individuazione esistenziale che nell'apparente teatralita' dei personaggi e degli oggetti, mette in evidenza la tragicita' del vivere quotidiano.
Professore Antonino Brancato
docente di scultura all'Accademia di belle arti di Catania.